Osservatorio
02 febbraio 2023

Il 40% degli anziani ha paura delle cadute secondo l’ISS

La sicurezza degli over 65 è sempre più rilevante a fronte del costante invecchiamento della popolazione

L’Italia è uno dei paesi con il maggior numero di anziani al mondo, secondo solo al Giappone, e il progressivo invecchiamento della popolazione sta portando con sé una serie di sfide sotto diversi punti di vista, dalla sostenibilità del sistema pensionistico ai costi per il sistema sanitario nazionale, fino alla sicurezza degli anziani che vivono da soli. 
 
Secondo un’indagine della sorveglianza Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità, nel biennio 2020-21 il 6% degli anziani intervistati ha affermato di essere caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista, e, nel 13% dei casi, è stato indispensabile il ricovero ospedaliero per almeno 24 ore. Le cadute diventano più frequenti con l’avanzare dell’età (lo riferiscono il 5% dei 65-74enni e il 10% degli ultra 85enni), fra le donne e fra le persone con molte difficoltà economiche. 4 intervistati su 10 hanno paura di cadere, dato che si alza a 6 su 10 fra chi ha già subìto una caduta. Questo timore sale con l’invecchiamento e fra coloro che vivono da soli.
Gli infortuni avvengono maggiormente tra le mura domestiche (57%), con meno frequenza in strada (21%), in giardino (13%) o altrove (8%). Tuttavia, la propria abitazione non è ritenuta dalla popolazione in età senile come un luogo dove si potrebbero verificare questi episodi: solo 1 intervistato su 3 associa la casa ad un luogo di pericolo alto o molto alto. Questa coscienza aumenta con l’età, raggiungendo il 45% fra gli ultra 85enni. Il 67% degli intervistati ha affermato di adottare il tappetino come presidio anti-caduta nell’uso della vasca da bagno o della doccia, mentre è minore il ricorso ai maniglioni (22%) o ai seggiolini (16%). Tuttavia, complessivamente, solo il 71% degli intervistati utilizza almeno uno di questi presidi anti-caduta in bagno, mentre il restante 29% non ne fa uso. Al crescere dell’età, sale anche la frequenza di utilizzo (tra gli ultra 85enni raggiunge l’85%). Secondo il rapporto, il problema delle cadute è rilevante non solo per la frequenza e la gravità degli esiti nel caso di fratture, ma anche per le conseguenze sul benessere psico-fisico della persona, perché anche la sola insicurezza legata alla paura di cadere può limitare notevolmente lo svolgimento delle attività della vita quotidiana.
 
Stando agli ultimi dati Istat, in Italia su una popolazione totale di 59.030.133 abitanti, il 17,8%, pari a 10.523.962 di persone, ha un’età superiore a 70 anni. Rispetto al 1990, quando la popolazione si attestava a circa 57 milioni, il numero di anziani (70+) è cresciuto del 96%. Nello specifico, la fascia d’età compresa fra i 70 e i 79 anni è aumentata del 69%, quella compresa fra gli 80 e gli 89 anni è cresciuta del 119%, mentre quella che va dai 90 anni in su è addirittura salita del 394%. Si può pertanto affermare che l’Italia sta assistendo ad un progressivo invecchiamento della popolazione.

 

Un altro dato interessante da evidenziare è il rapporto tra il numero di anziani (>65 anni) e di bambini (<6 anni) in Italia. Mentre nel 1971 questo valore era di 1,1 e nel 2011 era di 3,8, ad oggi, nel nostro Paese, per ogni bambino ci sono 5,1 anziani.
 
Marito e moglie anziani che ridono in casa di riposo
 
Secondo quanto riportato da La Stampa, nel biennio 2020-21 la percentuale degli anziani fra i 65 e i 74 anni che viveva da sola era del 21,6%. Al contrario, nella fascia di età oltre i 75 anni e più si attestava al 39,75%.  Secondo un rapporto Istat pubblicato il 27 Aprile 2020, l’Italia continua ad essere un paese con forti legami fra generazioni e, anche se le famiglie sono diventate sempre meno numerose e gli anziani vivono sempre più spesso da soli, “ciò non significa che si trovino in una situazione di isolamento sociale”. Il 60% degli anziani risiede nello stesso comune del figlio. In particolare, il 20,9% abita con i figli, il 15,1% nello stesso isolato e il 25,8% entro 1 km. Tra quelli che vivono soli ed hanno figli, il 56,4% è solito vedere i figli quotidianamente. Viceversa, coloro che stanno da soli e non hanno figli sono l’8,9%.
 
Proprio nell’ottica di migliorare la qualità della vita delle persone anziane, Beghelli ha deciso di rilanciare il suo storico prodotto Salvalavita proponendo Salvalavita Phone, il suo primo telefono cellulare, con dotazioni di sicurezza. Si tratta di un telefono con tasti grandi, volume alto, facile da usare e con un pulsante di emergenza sul retro. Un prodotto pensato per proteggere le persone non solo all’interno della propria abitazione, ma, per la prima volta, anche fuori. Il telefono consente ad una persona in difficoltà di chiedere aiuto a parenti e amici, oppure di segnalare lo stato di bisogno al Centro Salvalavita Beghelli. Inoltre, grazie al Salvalavita Band, un braccialetto da polso resistente all’acqua e collegato al Salvalavita Phone tramite Bluetooth, si può chiedere soccorso anche se si è a distanza dal telefono, ad esempio sotto la doccia, con la semplice pressione di un tasto.
 
La gamma Salvalavita comprende inoltre Salvalavita Watch, un orologio gsm, impermeabile, discreto e comodo da indossare, e Salvalavita Pocket, un dispositivo impermeabile, piccolo e discreto, da tenere in tasca o al collo. Entrambi consentono di inviare chiamate rapid di soccorso a più numeri simultaneamente, con la semplice pressione di un tasto.
 
I dispositivi Salvalavita permettono inoltre di avvalersi del supporto del Centro Salvalavita, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno.  Gli operatori Beghelli, appositamente formati per gestire le chiamate di soccorso, seguono procedure certificate e collaudate per garantire una risposta tempestiva e personalizzata in caso di allarme. Ricevono l'allarme sui propri monitor, individuano la provenienza e la natura dell'allarme e lo gestiscono secondo le procedure concordate con la persona e con la famiglia.