Osservatorio
09 febbraio 2023

L’84% degli italiani è favorevole alla decarbonizzazione dell’Europa

La direttiva “case green” in discussione al parlamento europeo punta a rendere tutti gli edifici ad emissioni zero entro il 2050

I cambiamenti climatici, la sostenibilità e il risparmio energetico sono ormai al centro del dibattito pubblico e sempre più cittadini sono consapevoli dei problemi legati all’ambiente e della necessità di agire immediatamente per invertire la rotta. In questo senso, la politica europea di riduzione delle emissioni di CO2, da raggiungere anche tramite l’abbandono delle fonti di energia fossile in favore delle energie rinnovabili, è sempre più riconosciuta come fondamentale dagli italiani. Secondo un sondaggio di Ixè per l’Osservatorio Beghelli, l’84% degli intervistati è totalmente o abbastanza favorevole rispetto alla politica di decarbonizzazione dell’Unione Europea, un dato che supera il 90% nella fascia 35-64 anni.
 
In questo contesto, il 39,9% degli intervistati ha dichiarato che installerà o sta pensando di installare un impianto fotovoltaico nel 2023, mentre il 40,9% installerà o sta pensando di installare un sistema di accumulo di energia solare. In particolare, l’8,2% degli intervistati dichiara di aver già maturato l’intenzione di installare durante l’anno sia un impianto fotovoltaico sia un sistema di accumulo.
 
 
In arrivo la direttiva “case green” 
 
Nel frattempo, è arrivata all’europarlamento la posposta di direttiva “case green” con cui l’Unione Europea intende aumentare le classi energetiche degli edifici europei, con l’obiettivo di renderli a emissioni zero entro il 2050. Secondo la bozza della direttiva al vaglio dell’europarlamento, i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero entro il 2030, mentre gli altri dovranno raggiungere la classe E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Secondo la bozza, le autorità Ue e nazionali dovranno inoltre intervenire per facilitare i mutui e i prestiti agevolati per le ristrutturazioni energetiche.
 
La direttiva fa parte del piano “Fit for 55” con cui l’UE intende ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990. Secondo le stime dell’Ue, gli edifici all’interno dell’Unione sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra legate all'energia.
 
 
L’impatto sui cittadini 
 
La nuova direttiva avrà un forte impatto sul nostro Paese, considerando che, secondo quanto riportato da Altro Consumo, il 60% degli edifici è oggi in classe F e G. Per fare il salto a una classe superiore è necessario ridurre i consumi energetici del 25%, ma per raggiungere questo risultato sono necessari interventi come il cappotto termico, la sostituzione degli infissi o la sostituzione della caldaia con una nuova a condensazione, che comportano costi elevati per i cittadini.
 
L’acquisto di sistemi di accumulo di energia solare rientra tra le spese che beneficiano di incentivi. Con la legge di Bilancio 2023 il governo italiano ha prorogato il bonus 110% fino al 2025, riducendo però l’incentivo al 90% nella maggior parte dei casi, tranne alcuni casi particolari in cui la detrazione rimarrà al 110% anche nel 2023. La spesa beneficia inoltre della detrazione al 50% in 10 anni prevista dal Bonus Ristrutturazioni Edilizie.