Osservatorio
23 febbraio 2023

Smart cities: il futuro è sempre più green

In Italia aumenta l’interesse per le “città intelligenti”. Previsti oltre 10 miliardi di euro all’interno del PNRR

Le smart cities, o città intelligenti, stanno prendendo sempre più piede anche in Italia, anche sull’onda delle politiche europee di riduzione delle emissioni e diversificazione verso le fonti di energia rinnovabile. Secondo i dati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio Smart City della School of Management del Politecnico di Milano, quasi un comune italiano su tre (28%) ha avviato almeno un progetto nell’ultimo triennio, percentuale che cresce al 50% in quelli con oltre 15 mila abitanti. Una percentuale che aumenterà ulteriormente nel prossimo triennio, con il 33% dei comuni che desidera investire nelle città intelligenti entro il 2024, anche sull’impulso del PNRR che destina oltre 10 miliardi di euro all’interno dei diversi progetti. Tra le tematiche maggiormente affrontate nei progetti attivi troviamo la sicurezza e il controllo (58% di quelli censiti), la smart mobility (57%) e l’illuminazione (56%).
 
 
Cosa sono le smart cities? 
 
Con l’espressione “smart city” si definiscono quelle città che gestiscono le risorse in modo intelligente, sono economicamente sostenibili e che usufruiscono della tecnologia dell’informazione e della comunicazione (ICT) al fine di innalzare la qualità della vita e rispondere ai bisogni espressi dai cittadini e dalle imprese.
 
Milano, Torino, Firenze, Verona e Trento sono solo alcune delle città che hanno avviato progetti smart city, ma le soluzioni “smart” si stanno diffondendo anche in città più piccole. La produzione e il consumo di energia elettrica sono aspetti fondamentali della smart city. Da una parte, la messa al bando delle auto inquinanti da parte dell’Unione Europea a partire dal 2035 impone alle città di dotarsi di abbastanza colonnine di ricarica per rispondere alla domanda di elettricità da parte delle automobili. Dall’altra, l’efficienza energetica degli edifici, partendo dall’illuminazione a risparmio energetico, e dell’illuminazione pubblica permettono alle città di ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), oggi le città sono responsabili del consumo dei due terzi dell’energia mondiale e del 70% delle emissioni globali annue.
 
 
REPowerEU
 
Al fine di rendere l’UE maggiormente indipendente dal punto di vista energetico e contestualmente accelerare la transizione verso le energie rinnovabili, la Commissione Europea ha lanciato il piano REPowerEU. Pochi giorni fa, il Parlamento europeo ha approvato l’accordo, raggiunto dal Consiglio nel dicembre 2022, secondo cui gli Stati membri che chiedono di ricevere ulteriori risorse mediante una modifica del PNRR dovranno includere misure per il risparmio energetico, la produzione di energia pulita e la diversificazione dell'approvvigionamento energetico, come previsto dal piano REPowerEU.
 
Ma come possono le Smart Cities organizzarsi per ottenere risparmi di energia?
Dal punto di vista degli edifici – pubblici e privati – è necessario aggiornare i sistemi di riscaldamento basati su combustibili fossili con sistemi in pompa di calore, introdurre misure di coibentazione, utilizzare infissi di ultima generazione e sistemi di illuminazione LED dotati di elettronica intelligente, sensori di presenza e regolazione in base agli orari, in breve tecnologie utili per la massimizzazione del risparmio, a tutto vantaggio delle casse comunali.