Osservatorio
16 marzo 2023

Il 53% degli italiani è favorevole al ritorno al nucleare

Secondo la maggioranza degli intervistati il nucleare rappresenta un tassello importante della strategia di decarbonizzazione dell’Unione Europea

La maggioranza degli italiani valuta positivamente un eventuale ritorno al nucleare, considera questo tipo di tecnologia più sicura rispetto al passato e crede che possa essere uno strumento utile per la decarbonizzazione dell’Europa. Secondo un sondaggio di Ixè per l’Osservatorio Beghelli, il 53% degli intervistati è totalmente o abbastanza favorevole rispetto a un eventuale ritorno all’energia nucleare per l’Italia, mentre il 43% si chiara abbastanza o del tutto contrario.
 
Il 72% degli intervistati ritiene che le centrali nucleari di quarta generazione siano decisamente o un po’ più sicure rispetto al passato, mentre il 19,7% crede che il livello di sicurezza sia più o meno lo stesso del passato.
 
Nel 2022 l’Unione Europea ha classificato alcune attività energetiche collegate al nucleare come attività di transizione che contribuiscono alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Secondo il sondaggio, il 56,2% degli intervistati considera che l’energia nucleare svolga un ruolo fondamentale o molto importatane nella decarbonizzazione dell’Europa, mentre il 15,6% pensa che il suo ruolo sia secondario, molto inferiore rispetto a quello di altre fonti. Secondo il 18,6%, il nucleare non è utile alla decarbonizzazione.
 
Il tema dell’energia nucleare è tornato di attualità nelle ultime settimane. A inizio marzo, i deputati francesi hanno votato a favore dell’eliminazione del limite legale del 50% per il nucleare all’interno del mix energetico totale del Paese, confermando la volontà del Governo di rilanciare l’energia nucleare. La Francia sta infatti votando una legge che prevede la costruzione di sei nuovi reattori nucleari pressurizzati.
 
Di qualche giorno fa è invece la notizia che ENEL ha siglato un accordo di cooperazione con la società di tecnologie nucleari pulite newcleo per perseguire l'opportunità di lavorare insieme sui progetti di tecnologia nucleare di quarta generazione di newcleo che mirano a fornire una fonte di energia sicura e stabile, nonché ridurre significativamente gli esistenti volumi di scorie radioattive, attraverso il loro utilizzo come combustibile per reattori.
 
 
E l’Italia?
 
Fino agli anni ’80, l’Italia possedeva quattro centrali nucleari funzionanti, tra cui una, quella di Caorso in provincia di Piacenza, di seconda generazione. Il disastro di Černobyl' del 1986 e i referendum abrogativi del 1987 portarono alla chiusura delle centrali, chiudendo di fatto la stagione del nucleare italiano. Ma oggi potrebbe arrivare qualche novità al riguardo. Nel programma elettorale per le elezioni politiche del 2022 la coalizione di centrodestra guidata da Giorgia Meloni inseriva il ritorno alla produzione di energia nucleare, da raggiungere attraverso la creazione di impianti di ultima generazione. Durante il question-time di ieri alla camera, Meloni è tornata sull’argomento sottolineando come il governo non intenda muoversi senza un preventivo passaggio parlamentare.